San Martino

Di Martino, vescovo di Tours (315-397), si raccontano gesta eroiche. Il più celebre è l’episodio che racconta di quando Martino, ancora militare, divise il proprio mantello con un povero infreddolito. Nato da genitori pagani ed avviato alla carriere militare si rifiutò di combattere contro i barbari. Combatté invece, pacificamente, l’arianesimo in Francia ed in Italia, ed in particolare a Milano. Fu ordinato diacono nel 360 da Sant’Ilario e nel 371 fu acclamato vescovo di Tours.

La chiesetta (od oratorio) di San Martino è nominata già alla fine del secolo XIII.
Dato lo stato d’assoluta rovina in cui si trovava la chiesetta, nel 1566, fu con non poca sorpresa che Benedetto Croce, curato di Magnago, ricevette l’ordine di celebrare la Messa in San Martino.
Nel 1753 si procedette a restaurare la chiesetta.
Dalla descrizione della chiesetta non risulta che in San Martino ci fossero, nel 1753, né statue, né dipinti od affreschi.
Dal 1922, però, presso l’Agenzia Assicurativa La Paterna di Milano, agenzia di Busto Arsizio, fu assicurato per 6.000 lire un quadro ad olio, di pittore ignoto, delle dimensioni di metri 3,2 per 1,8 raffigurante San Martino conservato nella chiesetta omonima.
Nel 1954, per incarico del parroco, don Checchi, la chiesetta di San Martino fu fatta stimare dall’ing. Antonio Garavaglia. Il tecnico definì la chiesetta una modesta chiesetta di campagna, priva di ogni requisito architettonico e di nessuna importanza monumentale.