Nel Pontificale presieduto in Duomo per la festa di S. Maria Nascente il cardinale Scola ha presentato alcune indicazioni per il cammino della Diocesi in questo anno pastorale.
Vogliamo crescere nella dimensione culturale della fede. Ma attenzione: la cultura è un fatto di popolo, non va intesa librescamente, bensì a partire dall’esperienza. Cristo interviene nella storia di ognuno di noi, e dunque anche in quella del mondo. Dio è sempre all’opera tra i suoi, interviene nella storia, si fa incontrare nella realtà. Anche se i nostri occhi rimangono ciechi e i nostri orecchi sordi, lui comunque opera. Da questa certezza nasce il modo con cui vogliamo guardare, in questa ripresa di anno pastorale, al travaglio del tempo presente, definito al Convegno ecclesiale di Firenze da papa Francesco come un cambiamento di epoca più che un’epoca di cambiamenti.
Un travaglio, quello dei nostri tempi, che inevitabilmente pone un’urgenza alle Chiese, in particolare a quelle europee e a una Chiesa di popolo come la nostra ambrosiana. Si tratta di educarsi al modo di vedere la realtà e ai sentimenti di Gesù, approfondire la mentalità di Cristo: da lì scaturisce la consapevolezza che rende pieni di gioia e che ci permette di proporre a tutti Cristo risorto, verità vivente e personale, colui che non cessa di venire all’incontro con ogni uomo.
Per cui bisogna approfondire la lettera «Educarsi al pensiero di Cristo», attraverso le indicazioni contenute nel testo dal titolo «Maria, speranza e aurora di salvezza del mondo intero», edito dal Centro Ambrosiano e da oggi disponibile nella libreria dell’Arcivescovado e nelle librerie cattoliche. Vi ho consegnato questa lettera l’anno scorso: vogliamo continuare a seguire l’itinerario di Pietro alla sequela di Gesù, così che questo stile di vita segni ogni nostra giornata al di là dei momenti di fatica, fragilità e peccato. Quindi non vi invierò un’altra lettera pastorale, ma ho creduto di offrirvi alcune indicazioni pratiche in appoggio al calendario diocesano e ispirate alla lettera.