EMERGENZA EDUCATIVA

Educare non è mai stato facile, e oggi sembra diventare più difficile. Lo sanno bene i genitori, gli insegnanti, i sacerdoti e tutti coloro che hanno dirette responsabilità educative. Si parla perciò di una grande “emergenza educativa”, confermata dagli insuccessi a cui troppo spesso vanno incontro i nostri sforzi per formare persone solide, capaci di collaborare con gli altri e di dare un senso alla propria vita. Viene spontaneo, allora, incolpare le nuove generazioni, come se i bambini che nascono oggi fossero diversi da quelli che nascevano nel passato. Si parla inoltre di una “frattura fra le generazioni”, che certamente esiste e pesa, ma che è l’effetto, piuttosto che la causa, della mancata trasmissione di certezze e di valori.

Il Papa torna a segnalare, con una Lettera alla Diocesi e alla Città di Roma, la “grande emergenza educativa” e l’urgenza di un “ambiente più favorevole all’educazione” perché “tutti abbiamo a cuore il bene delle persone che amiamo, in particolare dei nostri bambini, adolescenti e giovani. Sappiamo infatti che da loro dipende il futuro di questa nostra città. Non possiamo dunque non essere solleciti per la formazione delle nuove generazioni, per la loro capacità di orientarsi nella vita e di discernere il bene dal male, per la loro salute non soltanto fisica ma anche morale”. E il Papa inizia con un invito molto semplice ma fondamentale all’interno di una atmosfera diffusa, di una mentalità e di una forma di cultura che portano a dubitare del valore di ogni persona umana, del significato stesso della verità e del bene, in ultima analisi della bontà della vita: “Non temete! Tutte queste difficoltà, infatti non sono insormontabili”. Occorre, però, rendersi veramente conto che la “frattura fra le generazioni, che certamente esiste e pesa, è l’effetto e non la causa della mancata trasmissione di certezze e di valori”. E il Papa con una acuta capacità critica unita ad una grande volontà costruttiva, affronta la problematica.

Testo della lettera di Benedetto XVI alla Diocesi e alla Città di Roma sul compito urgente dell’educazione