FEDELI AL PAPA PER SEGUIRE CRISTO

“Non torneremo da Erode”, si leggeva così su uno dei tanti striscioni presenti al grande evento di Colonia; i magi dall’incontro con il Bambino furono cambiati e la strada che precedentemente avevano percorso non poteva più essere la loro strada. Ciò che accadde ai Magi duemila anni fa è accaduto a noi, che abbiamo avuto il dono di partecipare, con milioni di giovani, provenienti da ogni parte del mondo, alla XX giornata mondiale della gioventù.
In una cinquantina siamo partiti in pullman per incominciare il pellegrinaggio. La prima tappa e stata a Einsiedeln; il più importante santuario mariano della Svizzera, per affidarci alla Madonna. Dopo alcune soste per visitare le città più importanti della valle del Reno; ricche di storia e di tradizione cattolica, siamo giunti a destinazione ospitati presso la palestra di una scuola elementare di un ridente e ordinato paese nei pressi di Colonia. Per introdurci a vivere l’evento di Colonia abbiamo fatto il pellegrinaggio a piedi alla cattedrale che conserva le reliquie dei magi, percorrendo una strada sulla riva del Reno, in un clima di silenzio e di preghiera.
Il grande evento si è svolto principalmente in tre momenti: l’arrivo del Papa sul fiume Reno, la veglia del sabato sera e la Messa conclusiva.
Fin dall’arrivo a bordo del battello, c’erano centinaia di migliaia di giovani ad attenderlo che alla vista di lui si sono spinti in acqua quasi per raggiungerlo, chiamandolo per nome e Benedetto si è rivolto loro dicendo: “spalancate il vostro cuore a Dio, lasciatevi sorprendere da Cristo, concedetegli il diritto di parlarvi in questi giorni”.
Nella giornata di sabato 21 agosto, muniti di zaino e sacco a pelo, ci siamo portati a piedi, camminando per cinque chilometri, alla grande spianata di Marienfeld, luogo del raduno. Grande era la gioia e l’entusiasmo che si leggevano sul volto di tutti e che rendevano la fatica più lieve.
Ci siamo accampati per la notte e verso sera è iniziata la veglia alla presenza del Papa; commovente il momento in cui i rintocchi di una campana hanno richiamato a tutti la figura di Giovanni Paolo II la cui presenza dal cielo si percepiva quasi sensibilmente. Nella veglia il Papa ci richiamava ad avere un rapporto personale con Cristo e a non cedere alla tentazione di farsi una religione a proprio uso e consumo.
Il giorno dopo ci siamo svegliati intirizziti per il freddo e l’umidità, ma tutti eravamo pronti a vivere il momento più importante: la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Papa. Per tutti noi è stata l’esperienza della cattolicità della Chiesa: un milione di giovani, da ogni parte del mondo, di ogni razza e cultura, che si sentivano uniti nello stesso Mistero della presenza di Cristo nell’Eucaristia.
Sul pullman, ritornando a casa, ci siamo detti che l’esperienza vissuta a Colonia doveva tradursi in una fedeltà più grande a seguire Cristo nella nostra comunità e nella responsabilità a dar testimonianza della nostra fede tra i nostri compagni.
Ci piace ricordare quanto ci diceva una di noi: “È stata un’esperienza che mi ha toccato nel profondo del cuore; ora sono disponibile a fare quello che il Signore mi indicherà”.