Alla comunità parrocchiale di Magnago

A proposito del grave fatto accaduto a Magnago in questi giorni, in mezzo a tanti commenti è importante che tutti ci lasciamo interrogare.
Questo fatto che ci tocca così da vicino e che ci fa esprimere la nostra partecipazione alla famiglia che ne è stata vittima, è uno degli innumerevoli che ogni giorno riempiono le pagine dei giornali.
Vi è paura in tanti; in molti vi è rassegnazione e sgomento; ma non dobbiamo dimenticare che quanto accade è sempre per la nostra conversione.
La nostra società ha abbandonato Cristo; si è smarrita la nostra identità cristiana; la famiglia è disgregata, anche per colpa di tante leggi inique; la vita non è più rispettata fin dal grembo materno; manca spesso un serio impegno educativo verso le nuove generazioni.
La nostra risposta a quanto è accaduto sia allora un rinnovato impegno nel vivere e nel difendere quel tessuto umano e culturale che la nostra tradizione cristiana ci ha lasciato.
Soprattutto in questo tempo di Quaresima contempliamo il Mistero di Cristo Crocifisso; come ci ha richiamato il Papa, “contemplare Colui che hanno trafitto ci spingerà ad aprire il cuore agli altri riconoscendo le ferite inferte alla dignità dell’essere umano; ci spingerà, in particolare a combattere ogni forma di disprezzo della vita e di sfruttamento della persona e ad alleviare i drammi della solitudine e dell’abbandono di tante persone” (Messaggio per Quaresima, febbraio 2007).
Nella “Via Crucis”, in particolare, stando come Maria sotto la Croce, imploriamo per noi e per il mondo la Misericordia del Signore, perché tutti abbiano bisogno di ritornare a contemplare questa infinita Misericordia che ci salva.

Magnago, 11 marzo 2007

I vostri sacerdoti,
Don Eugenio, Padre Cristoforo