«Nell’anno 2021 vorremmo che la celebrazione della Pasqua non fosse solo una replica di abitudini acquisite: chiediamo la grazia non solo di celebrare di nuovo la Pasqua, ma piuttosto di celebrare una Pasqua nuova. […]
Questo è il momento opportuno per domandarsi perché l’inerzia vinca sulla libertà, perché il buon proposito si riveli inefficace, perché la parola che chiama a conversione […] possa essere recepita come un argomento per criticare qualcun altro. Per offrire un contributo e per incoraggiare una riflessione comunitaria, in questa Quaresima propongo di svolgere il tema della “correzione” […] e di affrontare in ogni comunità il tema dei percorsi penitenziali e delle forme della confessione per una verifica della consuetudine in atto, un confronto critico con le indicazioni del rito e le diverse modalità celebrative indicate. […] Invito ogni comunità a curare le celebrazioni. […] Sarebbe bello che tutto l’ambiente circostante si rendesse conto che i cristiani stanno celebrando la Pasqua, la festa che dà origine a tutte le feste».
(Mons. Delpini)
Per noi cristiani celebrare la Pasqua non è semplicemente un rivivere una ricorrenza presente nel calendario ma è celebrare il Mistero più grande della nostra fede. Mistero di rinascita e di vita. Dopo un anno segnato dalla tragica esperienza della Pandemia siamo tutti desiderosi di ripartire e di rinascere.
Ma cosa vuol dire ripartire? Tornare a fare tutto ciò che si faceva prima della Pandemia?
NO, penso che il ripartire debba essere un tornare a ciò che conta veramente, alle cose essenziali e, memori dell’esperienza di prova vissuta, purificare il nostro modo di vivere correggendo ciò che ci ostacola e ci impedisce di vivere bene.
Accogliamo quindi l’invito del nostro Arcivescovo e viviamo il tempo quaresimale come occasione per purificare il nostro agire e per correggere quelle forme sbagliate del vivere.Lasciamoci correggere da Dio stesso che attraverso la sua Parola e le varie celebrazioni liturgiche ci indica la strada da percorrere per vivere da figli amati.
Il tempo quaresimale è da sempre un tempo in cui il cristiano è invitato ad entrare nel deserto e camminare in questo luogo aspro e duro per giungere a riconoscere con più consapevolezza il dono pasquale della vita eterna.
Il deserto richiama l’essenzialità e la purificazione; la conversione.
In questi quaranta giorni la Chiesa ci invita quindi ad intensificare il nostro rapporto con Dio nella preghiera, nell’ascolto della sua Parola e nel compiere gesti di carità nei confronti dei fratelli più bisognosi.
Anche quest’anno la nostra comunità parrocchiale, insieme alla parrocchia di Bienate, proporrà vari momenti di preghiera e di riflessione per le varie fasce d’età.
Saranno questi momenti, occasioni preziose in cui crescere personalmente e come comunità.
Non sciupiamo queste opportunità e queste occasioni.
Buona quaresima.
don Marco