La forza dell’imprevisto

La forza dell'imprevisto

“Ho raccolto la documentazione visiva di una dozzina di quelle storie e le ho raccontate loro. La reazione dei giovani è stata la stessa che aveva commosso me. Da allora – senza preventivarlo e con il semplice passaparola – sono stato invitato in un centinaio tra città, scuole, polisportive, oratori, centri culturali, club per raccontare quelle stesse storie a migliaia di persone, coinvolgendo generazioni molto diverse tra loro, dai preadolescenti fino ai nonni, dei più svariati strati sociali, avendo gli stessi riscontri, anche tra gente non interessata allo sport: è la forza di un linguaggio elementare, quello delle immagini, unito alla grandiosità e al contempo alla drammaticità delle vicende umane, le quali – una volta lette nelle loro pieghe profonde – ci insegnano la bellezza dell’avventura del vivere”
Nando Sanvito

Nando Sanvito è un giornalista che da una ventina d’anni lavora nella redazione sportiva delle Reti televisive Mediaset. Laureato con lode in Lettere Moderne all’Università statale di Milano con una tesi sulla storiografia spagnola durante il periodo franchista, ha cominciato quasi per caso la sua traiettoria professionale, quando a Madrid si è trovato coinvolto nel 1981 in un colpo di Stato militare e in quell’occasione ha cominciato a inviare i suoi reportage ai giornali italiani che a quell’epoca non avevano corrispondenti nella capitale spagnola. Dopo aver lavorato per la carta stampata (a ‘Il Giornale’ di Indro Montanelli e poi al suo rientro in Italia al settimanale ‘Il Sabato’), si è dedicato alla televisione cominciando da Telecapodistria approdando poi alle TV Mediaset, dove si occupa soprattutto di calcio in programmi quali “Pressing Champions League”, “Controcampo”, “Studio Sport”, “Guida al campionato”. Ha seguito come inviato Europei e Mondiali di calcio.
E’ collaboratore anche di giornali, radio e testate on line sia in Italia che all’estero.
Negli ultimi anni si sta dedicando a un lavoro educativo nelle scuole, nelle polisportive, negli oratori, nei centri culturali raccontando con supporto video storie di sport come metafora della vita.