Il Consiglio dei Ministri ha trovato l’accordo sul disegno di legge che nelle intenzioni del Governo dovrebbe disciplinare diritti e doveri delle persone conviventi, un provvedimento indicato con la sigla “Dico” (Diritti dei conviventi). Al Consiglio dei Ministri che si è tenuto nel pomeriggio di ieri, giovedì, non ha partecipato il ministro della Giustizia Clemente Mastella, il quale ha sì precisato che anche in Parlamento il suo partito non voterà a favore di questo disegno di legge, ma al contempo si è affrettato ad assicurare che questo “no” al provvedimento non porterà ad una crisi di Governo.
Le novità che i “Dico” vorrebbero introdurre nell’ordinamento italiano sono state anticipate dalle autrici dello stesso provvedimento, dal ministro per la Famiglia Rosy Bindi e dal ministro per le Pari Opportunità, Barbara Pollastrini.
I “Dico” dovrebbero regolamentare le convivenze omosessuali e eterosessuali. In sostanza due persone di qualsiasi sesso, in mancanza di alcuni elementi ostativi, se residenti nella stessa abitazione, potrebbero rilasciare anche singolarmente una dichiarazione di convivenza, a partire dalla quale, dopo un certo periodo di tempo, maturano anche alcuni diritti, che vanno dal subentro nell’affitto in caso di morte di uno dei conviventi, ai cosiddetti alimenti (basterebbero in entrambi i casi 3 anni di convivenza) alla successione (per la quale servirebbero 9 anni). In caso di dichiarazione singola l’altro convivente dovrebbe necessariamente essere destinatario di una raccomandata con ricevuta di ritorno. Ancora incerta invece la regolamentazione per quanto riguarda le pensioni di reversibilità, tema rimandato di fatto alla futura riforma delle pensioni.
Dal punto di vista politico, a parte la posizione dell’Udeur di Mastella, il centrodestra ha già dichiarato la sua contrarietà, pur essendo disponibile ad un dibattito parlamentare che partirà dal Senato. Il Governo, infatti, sembra intenzionato a non porre la fiducia sul provvedimento, per non legare le proprie sorti ai “Dico” e per cercare sponde nell’altro schieramento politico.
Per il momento però sembra non ci siano le condizioni per un’intesa “bipartisan”. Il disegno di legge illustrato dai ministri Pollastrini e Bindi non piace a nessuno del centrodestra, almeno stando alle prime dichiarazioni. Tra gli altri, Rocco Buttiglione parla di un provvedimento fortemente simbolico, che lede la famiglia. Lo stesso sostiene Gianni Alemanno, di Alleanza Nazionale, che vede molti diritti della famiglia lesi dai diritti che verrebbero riconosciuti ai conviventi con questi cosiddetti “Dico”.
Nel centrosinistra invece c’è soddisfazione, anche se la sinistra radicale ammette che avrebbe voluto un provvedimento diverso, magari anche l’introduzione di un registro anagrafico a parte per le coppie conviventi etero od omosessuali.
(©L’Osservatore Romano – 10 Febbraio 2007)